AGYR2021 - Bianca-Ambrogina-Silva

Titolo della ricerca

Prenatal stress as a risk factor for Alzheimer’s disease.

Biografia

Fin dall’inizio della sua carriera, Bianca si è interessata a studiare le funzioni complesse del cervello come la memoria e le emozioni. Dopo aver conseguito una laurea magistrale in biotecnologie mediche presso l’Università degli studi di Milano, Bianca si è unita al gruppo di Cornelius Gross all’EMBL-Roma per la sua formazione di dottorato. Durante il dottorato, ha studiato come il cervello elabora la paura. Qui ha scoperto che la paura sociale non è mediata dai classici circuiti della paura amigdalare, ma dipende invece dall’ipotalamo. Questo studio ha rivelato che la paura viene elaborata da circuiti separati a seconda del tipo di stimolo che la genera. Successivamente, si è unita al gruppo di ricerca di Johannes Gräff presso il Politecnico Federale di Losanna (EPFL) dove ha studiato i meccanismi neuronali dei ricordi di eventi traumatici a lungo termine. Qui ha identificato un’area cerebrale all’interno del talamo la cui attivazione permette di attenuare i ricordi traumatici. Da febbraio 2021 Bianca è diventata ricercatrice del Consiglio Nazionale delle ricerche e ha aperto il suo gruppo di ricerca presso l’istituto clinico Humanitas dove studia la memoria e i suoi disturbi.

Il progetto di ricerca

La Dr.ssa Bianca Ambrogina Silva, ha presentato un lavoro sulla ricerca di base dal titolo “Prenatal stress as a risk factor for Alzheimer’s disease”. Il progetto investigherà l’effetto di uno stato di stress prolungato durante la gravidanza sullo sviluppo della malattia di Alzheimer nelle progenie di modelli di malattia. I dati preliminari indicano infatti che uno stato di stress durante la gestazione causa un netto peggioramento della sintomatologia legata all’Alzheimer nella progenie durante l’invecchiamento. L’obiettivo sarà, quindi, di studiare quali sono i meccanismi molecolari che collegano lo stato di stress materno con alterazioni a livello del neurosviluppo del feto che si riflettono poi in una predisposizione della malattia di Alzheimer in età avanzata. Non solo si metterà in evidenza l’importanza del benessere materno durante la gravidanza come fattore preventivo della malattia di Alzheimer, ma si fornirà anche un quadro molecolare per contrastare gli effetti a lungo termine di un ambiente gestazionale alterato.