Elena Marcello, Prof.ssa Associata di Farmacologia dell’Università degli Studi di Milano, è la vincitrice del Bando Airalzh-Armenise Harvard 2023-2024, messo a disposizione dall’Associazione Airalzh e dalla Fondazione Armenise-Harvard.
Le due organizzazioni si sono unite per offrire una borsa da 100mila dollari all’anno per due anni, in grado di sostenere le più interessanti ricerche di base nel campo delle malattie neurodegenerative.
Condizione necessaria per accedere al finanziamento: essere a capo di un laboratorio indipendente in Italia da almeno cinque anni, ma non più di dodici, unico vincolo rispetto ai Bandi tradizionali.
L’obiettivo dell’attività di ricerca della Prof.ssa Elena Marcello è quello di comprendere i meccanismi molecolari implicati nel fallimento sinaptico dell’Alzheimer, uno degli eventi più precoci della patogenesi.
“Questo grant mi consentirà di proseguire le ricerche sulle alterazioni specifiche che contribuiscono alla disfunzione delle sinapsi nella malattia di Alzheimer, con l’intento di individuare nuovi bersagli farmacologici per ripristinare la plasticità sinaptica” – dichiara Elena Marcello, vincitrice del grant – “Questi finanziamenti, dedicati a ricercatori che sono in una fase intermedia della carriera accademica, sono fondamentali per portare a termine ricerche già avviate e con risultati promettenti. Analogamente a quanto accade per tutti i più prestigiosi finanziamenti europei, il grant ‘AHA MCA’ è concesso all’esito di un processo di valutazione molto scrupoloso, durante il quale il ricercatore ha anche un colloquio con una commissione di esperti per discutere le sue aspirazioni e le criticità del progetto da finanziare.”
Durante la loro carriera, i ricercatori spesso affrontano una fase critica in cui è difficile ottenere finanziamenti sufficienti per consolidare i progressi e le scoperte fatte nei propri laboratori. Questo periodo, noto come “mid-career“, può rappresentare una tappa cruciale in cui molte carriere promettenti rischiano di interrompersi a causa della mancanza di un sostegno finanziario adeguato. È quindi essenziale fornire loro strumenti specifici per affrontare questa fase intermedia del loro percorso scientifico.
“Come Fondazione Armenise, insieme ad Airalzh, vogliamo portare all’attenzione del Governo e altre organizzazioni che sostengono la ricerca questo rilevante problema che necessita di un approccio strutturale. L’esperienza di oltre 20 anni della Fondazione Armenise Harvard è emblematica: col programma Career Development Award (CDA) abbiamo sostenuto le ricerche in Italia di oltre 30 giovani scienziati che, a loro volta, hanno raccolto fondi per circa 100 milioni di euro, pubblicando più di 1000 peer-reviewed paper con un H-index medio di 26 e circa 4.500 citazioni medie.“ – dice Elisabetta Vitali, direttore dei programmi italiani alla Fondazione Armenise Harvard – “È evidente che non è un problema di qualità della ricerca perché sia la Dottoressa Marcello che i ricercatori vincitori del CDA, nonostante abbiamo ottenuto risultati straordinari, vivono questa situazione.”
L’impegno congiunto della Fondazione Armenise Harvard e di Airalzh Onlus nel sostenere i ricercatori italiani vuole evidenziare l’importanza di affrontare in modo organizzato e strutturato le sfide che i ricercatori italiani affrontano nel campo della ricerca scientifica.
“La nostra Associazione – dichiara la Prof.ssa Alessandra Mocali, Presidente di Airalzh Onlus – si impegna da sempre nel sostegno della Ricerca di base e clinica attraverso l’erogazione di Assegni di Ricerca e Grant su rete nazionale, coinvolgendo Università e Centri di Ricerca d’eccellenza. Ad oggi abbiamo stanziato 82 Assegni di Ricerca e 26 Grant per oltre 3 milioni di euro, destinati a giovani ricercatori Under 40, a cui si aggiungono i 200mila dollari delle edizioni 2023 e 2024 del Bando condiviso con la Fondazione Armenise Harvard. Abbiamo inoltre aperto, da poco, due nuovi Bandi per un finanziamento totale di 600mila euro. La Ricerca di base è fondamentale per lo sviluppo di nuove conoscenze scientifiche, ma richiede tempo. Riteniamo quindi importante sostenere anche chi da molti anni sta investendo energie e sforzi nella Ricerca e ha bisogno di finanziamenti per arrivare a raccogliere risultati tangibili”.