Airalzh-AGYR2023-Fausto-Roveta

Titolo della ricerca

Studio dei biomarcatori sinaptici e di neuroinfiammazione nel continuum della malattia di Alzheimer.

Biografia

Fausto Roveta si è laureato con lode in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Torino con specializzazione in Neurologia. Attualmente sta perfezionando il suo percorso formativo attraverso un dottorato di ricerca in Neuroscienze nel medesimo Ateneo con il prof. Innocenzo Rainero. Si occupa della malattia di Alzheimer e demenze correlate e in particolar modo dello studio di nuovi biomarcatori. Un altro importante tema di ricerca riguarda lo studio dei fattori di rischio genetici della malattia di Alzheimer e di altre cause di demenza. L’esperienza maturata in questi ambiti è testimoniata da pubblicazioni scientifiche internazionali indicizzate e contributi a congressi scientifici, a garanzia di un costante aggiornamento sulle più importanti novità nel campo dei disturbi cognitivi e delle demenze.

Il progetto di ricerca

La neuroinfiammazione e la disfunzione sinaptica stanno emergendo come fattori chiave nello sviluppo e nella progressione della malattia di Alzheimer. Questo progetto di ricerca ha l’obiettivo di chiarire il ruolo di questi processi patologici e il loro contributo specifico ai meccanismi che portano alla neurodegenerazione che si osserva nella malattia di Alzheimer. Lo studio prevede l’inclusione di 60 individui affetti da decadimento cognitivo lieve dovuto alla malattia di Alzheimer e comprenderà l’analisi di biomarcatori a livello del liquor cerebrospinale. Verranno misurati i marcatori neuroinfiammatori (GFAP, STREM2) e i marcatori di degenerazione sinaptica (SNAP-25, GAP 43). Inoltre, attraverso scansioni FDG-PET si valuterà il metabolismo regionale del glucosio nel cervello. Attraverso analisi di correlazione sarà possibile rivelare le associazioni tra i profili dei biomarcatori e il loro contributo nel determinare la disfunzione neuronale, misurata dalla FDG-PET cerebrale. Verranno inoltre eseguite valutazioni cliniche e neuropsicologiche longitudinali ogni 6 mesi per stimare l’andamento cognitivo dei pazienti. Questo studio potrà aiutare a migliorare la nostra comprensione della neuroinfiammazione e delle alterazioni sinaptiche nella malattia di Alzheimer e i risultati potranno facilitare il miglioramento delle applicazioni diagnostiche e prognostiche di questi biomarcatori. Con l’emergere di terapie innovative ed efficaci, diventerà sempre più importante tracciare un profilo dei pazienti in base a diversi aspetti della malattia e i risultati di questo studio potrebbero contribuire a implementare le strategie di medicina di precisione.