Titolo della ricerca

Utilizzo del peptide interferente NHK1 per ripristinare la funzione mitocondriale alterata nella malattia di Alzheimer.

Biografia

Andrea Magrì è ricercatore in Biologia Molecolare presso il Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Catania e si occupa di bioenergetica mitocondriale e neurodegenerazione. Dopo la laurea in Chimica Biomolecolare, conseguita con lode nel 2009, si trasferisce negli Stati Uniti dove lavora presso l’Health Science Center di San Antonio, Texas. Nel 2011 vince una borsa di Dottorato in Biotecnologie presso l’Università di Catania, titolo che consegue nel 2015. Durante e successivamente al Dottorato, trascorre dei periodi di ricerca e formazione presso la Ben Gurion University of the Negev (Beer Sheva, Israele) e la David Geffen School of Medicine (Los Angeles, USA). Nel 2017 vince una prestigiosa borsa di ricerca finanziata dalla Fondazione Umberto Veronesi. Nel 2018, la Società Italiana di Biochimica e Biologia Molecolare gli conferisce la Medaglia SIB per i suoi meriti scientifici. Ad oggi, il Dott. Magrì è autore di oltre 27 pubblicazioni scientifiche.

Il progetto di ricerca

I mitocondri sono piccoli organelli cellulari, considerati delle vere e proprie “centrali energetiche” poiché in grado di produrre energia dai nutrienti e provvedere così al sostentamento dei neuroni. Nel Morbo di Alzheimer, tuttavia, questi organelli smettono di funzionare come dovrebbero, e ciò è in parte dovuto all’accumulo di proteine tossiche, precisamente il β-amiloide, sulla loro superficie. Il progetto del Dott. Andrea Magrì si propone di studiare le interazioni tra β-amiloide e le proteine presenti sulla superficie del mitocondrio, chiamate VDAC, e utilizzare una piccola molecola interferente, il peptide NHK1, per ostacolarne l’accumulo. Tale molecola è stata brevettata dal Dott. Magrì assieme a un gruppo di ricercatori dell’Università di Catania e si è rivelata efficace nel ripristinare parzialmente l’attività dei mitocondri in modelli di Sclerosi Laterale Amiotrofica. Il progetto prevederà l’utilizzo di neuroni primari e sarà svolto nell’arco di 18 mesi.