Nel corso della conferenza stampa “Anticipare la diagnosi di Alzheimer: una sfida di Airalzh”, l’Associazione presenterà a Milano i risultati ottenuti dai suoi ricercatori nei primi due anni di lavoro.
La ricerca sull’Alzheimer in Italia si affida alla passione e al talento dei giovani e si concentra soprattutto sulla diagnosi precoce della malattia, che permette un tempestivo intervento dei medici.
In occasione della XXV Giornata Mondiale dell’Alzheimer, Airalzh Onlus presenterà martedì 18 settembre presso l’Università Statale di Milano i primi risultati dei 25 progetti triennali di ricerca della rete di giovani ricercatori sostenuti dall’Associazione in partnership con Coop.
La maggior parte dei progetti sono rivolti a rendere sempre più precoce e affidabile la diagnosi delle demenze attraverso lo studio di biomarcatori specifici, di nuovi strumenti diagnostici e di test specifici di analisi del linguaggio.
Nel corso della conferenza stampa Airalzh divulgherà i dati ottenuti nei primi due anni di lavoro dai Ricercatori della Rete Nazionale. I risultati spaziano dalle nuove interpretazioni applicate a strumenti diagnostici già utilizzati come la Risonanza Magnetica e la Tomografia a positroni (PET), alla ricerca di nuovi biomarcatori nei liquidi biologici come il liquor e la saliva; sono stati comparati i biomarcatori nel liquor in associazione con i dati clinici ma anche la loro implicazione nei fenomeni patologici connessi alla funzione del cervello. Sono stati indagati anche gli aspetti clinici e neuropsicologici quali possibili biomarcatori per una diagnosi precoce ma sono anche stati esaminati in uno studio epidemiologico i determinanti del ritardo diagnostico nei pazienti con demenza.
“Nel complesso, nonostante due anni siano un termine temporale decisamente minimo per la ricerca scientifica, – afferma il Professor Sandro Sorbi, Presidente Airalzh, Ordinario di Neurologia dell’Università di Firenze e Direttore della clinica neurologica dell’AOU Careggi – “sui vari argomenti oggetto di studio da parte della Rete Nazionale dei Giovani Ricercatori Airalzh sono già stati pubblicati 27 lavori scientifici su riviste internazionali.”
“Alla conclusione di questi progetti – commenta Sorbi – speriamo di poter individuare i malati di AD e di altre forme di demenza in maniera più precisa e, soprattutto precocemente, quando ancora i sintomi siano minimi e tali che il rallentamento o l’arresto della progressione consentano ai malati di condurre una vita personale e sociale di accettabile qualità.”
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