AGYR2021 - Marco-Cambiaghi

Titolo della ricerca

Early enriched environment to prevent transgenerational effects of prenatal stress in Alzheimer’s Disease.

Biografia

Marco Cambiaghi è un neurofisiologo che si occupa di comportamento, elettrofisiologia in vivo e stimolazione cerebrale non invasiva in diversi modelli animali in condizioni fisiologiche e patologiche. Laureato in Biologia all’Università degli Studi di Milano con lode (2006), vince una borsa di Dottorato in Medicina Molecolare al San Raffele di Milano (2010), dove continua a lavorare fino al 2012 presso l’Istituto di Neurologia Sperimentale. Durante e dopo il dottorato collabora con la City University of New York (2007-2008), la Columbia University (2007-2008 e 2014) e il Weizman Institute of Science (2011). Dal 2012 al 2018 lavora come assegnista di ricerca nel laboratorio del prof. Benedetto Sacchetti all’Università degli Studi di Torino, concentrandosi sullo studio dell’immagazzinamento e l’espressione delle memorie emotive; nel 2018 vince un finanziamento della Fondazione Veronesi e nel 2019 la prestigiosa Bodini Fellowship dell’Italian Academy-Columbia University di New York. Nel 2019 si trasferisce nel laboratorio del prof. Mario Buffelli, come ricercatore (in Fisiologia, BIO/09) presso l’Università degli Studi di Verona. Qui la sua ricerca si focalizza sullo studio di tecniche non invasive di neuromodulazione e di plasticità neuronale in diversi modelli murini, come l’Alzheimer, l’ischemia cerebrale e la sclerosi multipla. Il dott. Cambiaghi si interessa anche alla Storia delle Neuroscienze e da anni collabora con i quotidiani ‘La Stampa’ e ‘La Provincia’ di Como, occupandosi di scienza e cultura. Appassionato divulgatore scientifico, è fra i fondatori e membro del comitato scientifico del Festival della Luce di Como e ha partecipato a diverse iniziative nelle scuole e per il grande pubblico, come il Galileo Festival o A Pint of Science.

Il progetto di ricerca

Il Dr. Marco Cambiaghi (Dip. di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento dell’Università degli Studi di Verona) ha proposto una ricerca di base dal titolo “Early enriched environment to prevent transgenerational effects of prenatal stress in Alzheimer’s Disease”. Il progetto avrà lo scopo di valutare i possibili effetti positivi di un ambiente arricchito dal punto di vista sociale, motorio e sensoriale in età adolescenziale nel modello di Alzheimer, in particolare per contrastare gli effetti negativi dello stress prenatale. Non verranno analizzati soltanto gli effetti diretti di questi fenomeni sul comportamento e sulla neuropatologia, ma ci si concentrerà anche sulla seconda generazione. Il progetto aiuterà a chiarire gli effetti transgenerazionali dello stress nell’AD (Alzheimer’s Disease) e, soprattutto, l’effetto preventivo di un intervento precoce attraverso un cambiamento nello stile di vita.