Coop – per il secondo anno consecutivo – finanzia la ricerca sostenendo 25 giovani ricercatori per un valore di 600.000 euro.
Airalzh Onlus punta al rafforzamento della rete di giovani ricercatori nelle Università Italiane.
In occasione della XXIV Giornata Mondiale dell’Alzheimer, il prossimo 21 settembre, Airalzh Onlus, Associazione Italiana Ricerca Alzheimer, presenterà i primi risultati delle ricerche ottenuti dal network di giovani scienziati che hanno lavorato in 25 centri universitari di eccellenza – distribuiti in 14 regioni italiane – grazie agli assegni erogati da Coop.
Airalzh Onlus promuove su scala nazionale la ricerca medico-scientifica sull’Alzheimer e altre forme di demenza attraverso opere di sensibilizzazione e raccolta fondi. L’obiettivo principale di Airalzh è quello di migliorare la qualità della vita dei pazienti, innalzare i livelli di cura disponibili e contribuire alla scoperta di nuove terapie.
In Italia, ogni anno vengono colpite da demenza oltre 1.400.000 persone. La malattia di Alzheimer e le demenze purtroppo sono ancora poco riconosciute, sotto diagnosticate e poco trattate. I pazienti affetti da Alzheimer non soffrono solo di una progressiva perdita della loro capacità intellettiva, ma subiscono anche una inadeguata organizzazione assistenziale nelle cure primarie e una riduzione della aspettativa di vita.
Airalzh Onlus, costituita nel 2014 da clinici e ricercatori impegnati da anni nella cura delle malattie neurodegenerative, è affiancata da un Comitato Tecnico Scientifico di alto profilo composto da scienziati italiani di fama internazionale.
Airalzh Onlus ha promosso già dallo scorso anno la ricerca nel campo grazie all’erogazione dei 25 assegni banditi dall’Università di Firenze e finanziati da Coop per un valore di 600.000 euro all’anno per 3 anni.
I nuovi assegni erogati da Coop per il secondo anno consecutivo permetteranno alla rete di giovani ricercatori – estesa su tutto il territorio italiano – di proseguire gli studi nei settori della biologia, della ricerca clinica e delle biotecnologie.
L’attività di ricerca è molto ampia anche se si focalizza in particolare sui fattori di rischio correlati allo stile.