Oggi Amici di Airalzh apre il sipario su un’opera destinata a penetrare nel cuore di chiunque si avventuri tra le pagine del libro “Ma il mio destino è vivere balenando in burrasca. Storia di un’antica Signora” di Francesca Benedetta Russo. Il suo cognome ci porta alla memoria suo padre, Giuseppe Russo, il valoroso Tenente Colonnello trucidato da Cosa Nostra nella tragica notte del 20 agosto 1977, insieme all’amico Filippo Costa. La brutalità della mafia e la perdita del padre s’intrecciano in un groviglio di dolore, forza e fede nella vita di una giovane donna; una figlia che trova la forza tra le braccia di sua madre, un faro che la ispira costantemente al coraggio e alla resilienza. Oggi, però, quelle stesse braccia che in passato l’hanno protetta non ci sono più: nel 2017 sua madre si ammala di Alzheimer, scatenando un’altra dolorosa battaglia: «Non mi rassegno e continuo a parlarle di noi, degli anni insieme a dispetto di quella marea nera che inabissa il presente e annacqua il passato, lasciandomi naufraga nella mia zattera di ricordi.”
Il libro di Francesca Benedetta Russo riporta in vita le memorie, proprio come quello che suo padre stava scrivendo poco prima di essere brutalmente ucciso. È un racconto denso di avvenimenti dolorosi e drammatici che hanno segnato per sempre la storia e la vita di un’intera famiglia, ma dai quali la scrittrice trae un insegnamento: lottare, sempre. Lottare per tenere vive le memorie: quella di suo padre, massacrato brutalmente a 49 anni per mano dei Corleonesi, e quella di sua madre vittima dell’Alzheimer, un nemico che non spara ma è altrettanto spietato.
«Ho deciso di scrivere un libro perché non vada persa la memoria dei miei genitori: devolverò il ricavato alla ricerca sull’Alzheimer». La ricerca per un domani senza Alzheimer non si ferma grazie al contributo di Francesca Benedetta Russo ad Airalzh: all’autrice va il nostro più sentito ringraziamento.