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Valentina Ciullo

Ambito: sviluppo di test per diagnosticare la malattia in una fase sempre più precoce

Biografia

Psicologa, laureata in Neuroscienze Cognitive e Riabilitazione Psicologica (Università degli studi di Roma La Sapienza) nel 2013, Valentina Ciullo ha successivamente conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Neuroscienze del Comportamento (discussione prevista il 17 febbraio 2017) presso il Dipartimento di Psicologia. Dal 2012 è attivamente impegnata nelle attività cliniche e di ricerca del Laboratorio di Neuropsichiatria, Dipartimento di Neurologia Clinica e Comportamentale dell’Ospedale Santa Lucia di Roma. In particolare, si occupa dello studio e della valutazione clinica, neuropsicologica e neuroradiologica dei disturbi neurodegenerativi e psichiatrici, nonché della riabilitazione cognitiva e funzionale dei pazienti affetti da patologia psichiatrica.

Il progetto di ricerca

Posticipare anche di un solo anno il manifestarsi dell’Alzheimer risulterebbe in un decremento di 11.8 milioni di casi nei prossimi 50 anni.
Pertanto identificare l’insieme di sintomi che caratterizzano il rischio di demenza o le fasi prodromiche e individuare validi biomarcatori per l’eventuale sviluppo di strategie di trattamento preventive sono obiettivi primari. Il progetto ricerca un pool di biomarcatori della fase pre-sintomatica di AD comprendente diverse misure di neurodegenerazione. Tale pannello conferirebbe maggior forza ai trial clinici permettendo di ridurre le dimensioni del campione necessario a dimostrare eventuali effetti del trattamento e rendendo gli studi sugli interventi di modificazione della malattia più facilmente attuabili. Inoltre, poiché i dati di neuroimaging, le misure neuropsicologiche e di biologia molecolare correlano con l’outcome clinico e cognitivo, questi possono essere considerati una misura sostitutiva di efficacia del trattamento in studi pilota.