mosca

Alessandra Mosca

Ambito: geni implicati

Biografia

Psicologa iscritta all’Albo A degli psicologi, Alessandra Mosca ha conseguito la Laurea Triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche per l’Infanzia e l’Adolescenza e la Laurea Magistrale in Psicologia Clinica e della Salute. Dottore di Ricerca in Neuroscienze ed Imaging presso l’Università “G. D’Annunzio” Chieti-Pescara. Dal 2011 volontaria presso il Centro di Riabilitazione per le Demenze e la Demenza d’Alzheimer dell’Ospedale di San Valentino in Abruzzo Citeriore come neuropsicologa per la valutazione delle Demenze e della Demenza di Alzheimer.

Il progetto di ricerca

Lo studio svolto ha individuato delle caratteristiche genetiche che possono essere utili a indirizzare in maniera più mirata il trattamento personalizzato – farmacologico e non – dell’Alzheimer. In particolare lo studio ha evidenziato come due geni (APOE4 e RNF219) comportino, soprattutto sui pazienti femminili, una maggiore presenza di deficit comportamentali aberranti come irritabilità, depressione, ansia.

“La demenza di Alzheimer è una malattia complessa conosciuta soprattutto per le problematiche cognitive ad essa associate come la perdita di memoria, la scarsa capacità di concentrazione, i problemi di attenzione e di linguaggio. Meno noto è che i pazienti possono altresì mostrare gravi problemi comportamentali come irritabilità, aggressività, apatia, depressione, allucinazioni o deliri. La malattia di Alzheimer ha una componente genetica che si estrinseca, nelle forme non familiari, in una modulazione della suscettibilità alla malattia stessa. Il gene APOE4 è per esempio riscontrato con frequenza molto più ampia nei pazienti AD rispetto alla popolazione sana. Lo studio è andato a verificare come due geni che controllano la suscettibilità alla malattia come APOE4 e RNF219 possano modulare l’espressione clinica del paziente di Alzheimer. Lo studio ha evidenziato come – specialmente nei pazienti di sesso femminile – l’essere portatori di questi specifici geni APOE4 e RNF219, sia associato ad una maggiore presenza di deficit comportamentali quali ansia, apatia, disturbi dell’appetito e comportamenti motori aberranti.”