Ricercatore Pagni

Cristina Pagni

Ambito: predittori di conversione dal disturbo cognitivo lieve a demenza

Biografia

Laureata in Psicologia nel 2003 presso l’Università degli Studi di Padova con votazione 110 e lode, Cristina Pagni ha ottenuto il titolo di Dottore di Ricerca in Esplorazione molecolare, metabolica e funzionale del sistema nervoso e degli organi di senso nel 2011 presso l’Università di Pisa e la Specializzazione in Psicoterapia sistemico relazionale nel 2015. La sua ricerca è incentrata sullo studio dei markers neuropsicologici delle demenze.

Il progetto di ricerca

Nella letteratura sulle demenze si rileva un crescente interesse nello studio della fase di transizione tra invecchiamento normale e patologico, caratterizzata da diversi livelli di deficit cognitivo e dalla presenza di alterazioni cerebrali che precedono di alcuni anni l’insorgenza clinica della malattia. In questo quadro è di primaria importanza rilevare fattori protettivi potenzialmente in grado di modificare l’insorgenza o il decorso della malattia. La riserva cognitiva (CR) è uno di questi e la sua funzione compensativa è stata dimostrata anche in pazienti con disturbo cognitivo lieve (Mild Cognitive Impairment) e malattia di Alzheimer. Tuttavia, non ci sono dati sufficienti sul ruolo della riserva cognitiva nel declino cognitivo soggettivo (Subjective Cognitive Decline). L’interesse di questa ricerca è ottenere una stima della riserva cognitiva accumulata da soggetti con Mild Cognitive Impairment e Subjective Cognitive Decline nella loro vita (attraverso la misurazione di molteplici indici quali l’istruzione, l’attività lavorativa e le attività stimolanti) e di indagare la relazione fra CR e profilo cognitivo. Sarà importante valutare se le persone con CR alta mostrano tassi di progressione a demenza più bassi. L’ipotesi di lavoro è che alti livelli di CR possano attenuare i deficit cognitivi, migliorando i processi di attenzione e memoria.

Questo progetto potrebbe fornire il razionale di futuri interventi non farmacologici focalizzati sulla riserva cognitiva, in grado di prevenire e/o ritardare lo sviluppo di decadimento cognitivo lieve e demenza.